testi di Salvatore Smedile regia di Alberto Valente musiche di Gianni Denitto
in scena: Stefania Callegari, Marco Crepaldi, Lorenzo Gai, Giulia Gallo, Sannio Giordano, Giulio Paiuzza, Alberto Valente
Il titolo rinvia a più significati: meraviglia, città di mare e Melville, l’autore del mitico Moby Dick.
La performance è una lenta e graduale discesa nel profondo alla scoperta delle varie forze opposte che lo compongono e che possono incontrarsi e amalgamarsi. Il viaggio nel corpo, nella mente e nel cuore, culmina per ciascuno in uno stato di meraviglia, estasi e incanto per ciò che si è appena scoperto. In una scenografia minimale, nove quadri di improvvisazione totale rendono lo spettacolo diverso ogni volta. In una pletora di significati e significanti e nell’alternarsi di tragico e comico, le danze, i gesti, i movimenti dei corpi, i canti e le litanie che esaltano il tema della ricerca di se stessi e della sensualità, veicolano concetti e creano emozioni assai più della storia stessa. Il viaggio si conclude nella fossa senza fondo di Blue Marianne, una trivella che accumula parole-immagini incatenate dal suono e che ad ogni giro scendono sempre più nel profondo di un mondo che esiste al di là nei nostri sensi. |