
testi di Salvatore Smedile regia di Alberto Valente
in scena: Gianluca Vigone, Marco Crepaldi, Lorenzo Gai, Sannio Giordano, Giulio Paiuzza, Letizia Leardini
Nel primo spettacolo della Trilogia dell’eroe, amore e follia sono i temi principali di una rilettura in chiave ironica e moderna de L’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. E’ una rappresentazione dove l’azione non è mai separata dalla voce. Il gesto, un tutt’uno con la declamazione e il canto, permette di comprendere le parole la cui ridondanza produce nuove e continue stratificazioni di senso. Gli attori danzano, cantano e improvvisano su otto canzoni-poesie, ciascuna di sedici versi, precedute da un prologo e scritte in un misto di italiano del ‘500, neologismi, dialetto siciliano, dialetto piemontese, francese, spagnolo e turco. La performance riflette su otto situazioni della realtà amorosa e della follia (il mal d’amore, la prigione del sentimento, il desiderio, il richiamo del corpo, la fedeltà, il torbido delle passioni, la follia, l’estasi carnale), il tutto giocato su una doppia valenza di significati e di forma in cui il tragico si combina con il comico. |