
testi di Salvatore Smedile regia di Alberto Valente musiche di Gianni Denitto in scena: Danielino Di Lella, Alessandro Curino, Chiara Vallini, Alberto Valente
 Lo spettacolo, tratto da interviste del 2004 ad ex partigiani della sezione ANPI Dante Di Nanni di Torino, è il frutto di un progetto che si è svolto in due tempi: una ricerca autobiografica che ha ricostruito l’esperienza di chi ha partecipato alla Resistenza e una rappresentazione che ha fatto rivivere storie sepolte nelle anime e nei corpi delle persone coinvolte. La sceneggiatura è venuta da sola perché la realtà comprende tutti i registri di una possibile trama ed è gia abbastanza completa per aggiungerle una storia. Non abbiamo dovuto inventare quasi nulla, bensì trasfigurare l’evento, renderlo altro e nello stesso tempo identico a quello che era. Che lo spettacolo venga rappresentato fuori dal periodo strettamente canonico del 25 aprile è un punto di forza. Parlare di un fatto storico un giorno all’anno per poi archiviarlo è il peggior servizio che possiamo fare alla comunità. Se c’è un insegnamento che gli ex partigiani ci hanno trasmesso è che un mondo migliore può essere costruito ogni giorno con il contributo delle nostre azioni.
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